Lo Stress Ossidativo
Il termine stress ossidativo indica l’insieme delle alterazioni che si producono nelle cellule quando viene meno il fisiologico equilibrio tra sostanze ossidanti e agenti antiossidanti e nella fattispecie quando vi è un eccesso di agenti ossidanti.
Se questa condizione di stress chimico perdura nel tempo e i meccanismi di riparazione non sono efficienti, il fenomeno può ripercuotersi su strutture fondamentali della cellula come le membrane e il DNA, portando a modifiche funzionali e strutturali delle cellule. L’effetto conclusivo può essere la distruzione della cellula danneggiata e - di conseguenza – una lesione dei tessuti di cui essa fa parte. Questi danni interagiscono con il processo fisiologico di invecchiamento dell’organismo, comportando l’insorgere o il peggioramento di molte patologie.
Le cause dello stress ossidativo
La principale causa dello stress ossidativo è una produzione eccessiva di sostanze chimiche ossidanti altamente reattive, i famosi radicali liberi. I radicali liberi di per sé non sono nocivi in quanto sono molecole prodotte fisiologicamente dall’organismo durante le reazioni chimiche che avvengono all’interno delle cellule per produrre energia, eliminare le sostanze di scarto o attivare il sistema immunitario. Tuttavia la produzione di radicali liberi deve essere sempre controllata perché si tratta di sostanze che possono ossidare - e quindi danneggiare - molte molecole vitali come proteine, lipidi e acidi nucleici.
Oltre ai naturali meccanismi di funzionamento del nostro organismo ci sono diversi fattori che incidono sulla produzione di radicali liberi, legati principalmente allo stile di vita, come il fumo, l’assunzione di alcol e farmaci, lo stress psicofisico e l’alimentazione.
Abitudini alimentari scorrette e squilibri del metabolismo incidono negativamente sulla produzione di radicali liberi e stress ossidativo. Quest’ultimo, inoltre, si accentua quando l’eccessiva produzione di molecole ossidanti è associata a un indebolimento dei meccanismi che dovrebbero proteggere le strutture cellulari dall’ossidazione (barriera antiossidante).
Le conseguenze dello stress ossidativo
Lo stress ossidativo dipende da uno squilibrio chimico, che danneggia la struttura e la funzionalità delle cellule quindi per quanto non abbia sintomi evidenti e direttamente collegati a una patologia specifica è una componente determinante per lo sviluppo e l’evoluzione di molte patologie, compreso l’invecchiamento cellulare.
Uno stress ossidativo elevato si manifesta sotto forma di danneggiamento di biomolecole fondamentali come i lipidi, le proteine e gli acidi nucleici (DNA e RNA), causando un malfunzionamento o – nel caso di questi ultimi – possibili mutazioni. Sono numerose le malattie per le quali è stata sospettata o dimostrata la correlazione con lo stress ossidativo, come obesità, ipertensione, patologie cardiovascolari, neurodegenerative e patologie oculari.
Lo stress ossidativo è uno dei principali meccanismi di infiammazione e invecchiamento.
Stress ossidativo: come combatterlo
Come si combatte lo stress ossidativo? Come accennato, alla base della produzione di una quantità eccessiva di radicali liberi responsabili dello stresso ossidativo ci sono diversi fattori esterni, legati allo stile di vita. Per questo motivo la prima arma a nostra disposizione è limitare l’esposizione ad agenti che promuovono la formazione di radicali liberi, come il fumo, l’alcol, i farmaci, lo stress psicofisico e un’alimentazione scorretta, ricca di carboidrati e grassi.
Il ruolo della dieta, in presenza di uno stato di stress ossidativo, è doppiamente importante perché attraverso l’alimentazione si possono introdurre alimenti ricchi di antiossidanti, che prevengono la formazione di radicali liberi, li eliminano o contribuiscono a riparare le molecole danneggiate dallo stress ossidativo.
Ecco alcuni degli antiossidanti più importanti e gli alimenti - principalmente di origine vegetale (frutta, verdura e altre sostanze naturali) - che ne sono ricchi:
Carotenoidi: sono i pigmenti responsabili della colorazione gialla, arancio e verde della frutta e dei vegetali. Il beta-carotene, a cui si deve la colorazione delle carote, fa parte dei principali carotenoidi alimentari, con il licopene, la luteina, la zeaxantina. Tra i cibi più ricchi di beta-carotene ci sono i cereali integrali, le crucifere (tutta la famiglia dei cavoli), le carote, gli spinaci, la zucca, le albicocche, le pesche e le ciliegie.
Flavonoidi: è una vasta categoria di sostanze che comprende circa 5000 composti che combattono lo stresso ossidativo migliorando la circolazione e la diuresi. Frutti come kiwi, mirtilli, more e lamponi ne sono ricchi, come pure il tè verde, che ha un abbondante contenuto di catechine.
Resveratrolo: si trova nell’uva (concentrato specialmente nelle bucce degli acini) e nel vino rosso.
Vitamina C: essenziale per la formazione, il mantenimento e la riparazione dei tessuti. Oltre agli agrumi ce ne sono grandi quantità nel peperoncino, nel ribes, nel prezzemolo e nella rucola.
Vitamina E: si tratta di una vitamina liposolubile, cioè solubile nei grassi, contenuta principalmente negli oli spremuti a freddo, in tutti i semi interi crudi (di girasole, di cotone, di germe di grano ecc.), nelle noci e nella soia.